Vincitori XI Edizione

lug
2018
29

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MIGLIOR FILM

“La pelota” di Fernando G. Pliego


I bambini ci guardano, direbbero De Sica e Zavattini. Regia intensa ed essenziale, cortometraggio sincero.

MIGLIOR CORTO SCUOLA

“Una rosa blu” di Stefano Simone

Cortometraggio che parla di violenze utilizzando una narrazione classica abbinata a uno stile contemporaneo. Pensato bene e realizzato meglio.

5°MEMORIAL STEFANO NENNA PER MERITI DI CARRIERA

Gigi Giuffrida

Premiamo un artista di casa nostra che ha al suo attivo una carriera che parla da sola. Particolarmente meritevole ci appare il fatto che nell’ultimo periodo abbia deciso di fare cinema nella terra in cui è nato cercando di dare il suo contributo tra le mille difficoltà che tutti conosciamo. Un premio più che meritato.

MIGLIOR CORTO STORIE DI MARE

“La terra di fronte” di Fabrizio Lecce

La poco conosciuta storia degli Arbreshe, comunità albanese stanziata nel sud Italia. Storia di accoglienze riuscite, girata con pochi mezzi ma con occhio sensibile. Le qualità documentaristiche del regista ci sono sembrate indiscutibili.

MIGLIOR CORTO IMMIGRAZIONE EX AEQUO

“Amina” di Luciano Toriello

Toriello non sbaglia mai e, anche quest’anno ci consegna un’opera compiuta che riesce a parlare del nostro territorio accanto a quella che è la tematica principale: l’immigrazione. Bello, fresco e sincero.

“Bismillah” di Alessandro Grande

Il tema dell’immigrazione da un punto di vista raccolto, minimalista. E il messaggio arriva dritto senza facili moralismi. Regia precisa, realizzazione di livello. La giovane interprete promette molto bene.

PREMIO CANTANTE ED ATTORE DEL TERRITORIO 2018

Ferdinando Riontino

Siamo lieti di assegnare questo premio a Ferdinando Riontino, artista del territorio, partito da Zapponeta si sta imponendo sulla scena musicale italiana con uno stile originale e la sua voce graffiante. Da parte nostra un grande in bocca al lupo.

PREMIO MIGLIOR CORTO “LA DONNA, LA VIOLENZA E LA VITA”

“Bismillah” di Alessandro Grande

Una giovane donna in un paese straniero. Tantissimi dubbi, tutti dipinti sul volto della giovane ed eccellente protagonista. Molto bello.

PREMIO MIGLIOR ATTORE

Gianfranco Gallo per “Il nostro limite” di Adriano Morelli

Interpretazione per sottrazione, la sua immagine si staglia in controluce o emerge a stento dal buio. Non ha bisogno di minutaggio o battute in primo piano per lasciare il segno e questo indica capacità attoriali non comuni.

PREMIO MIGLIOR FOTOGRAFIA E MENZIONE SPECIALE AL PRODUTTORE

“Il nostro limite” di Adriano Morelli

Opera che affronta l’omosessualità e il pregiudizio ad essa connesso con una insolita nota nostalgica che abbiamo apprezzato particolarmente. Il gioco di chiaroscuri, il volume dei corpi, disegnato dalla luce, concorre a regalarci un’atmosfera diversa. Un’altra Napoli che non conoscevamo.

Silvestro Marino di “Sly Production”

Napoli ci ha regalato, negli ultimi anni, cortometraggi pieni di brio, inventiva e di altissima qualità. Uno dei capofila di questa new wave napoletana è Silvestro Marino, che con la sua lungimiranza ha prodotto opere dense di significato e che spesso incontrano il favore del pubblico. Grazie e continua così.

PREMIO MIGLIOR MONTAGGIO

“Once (in my life) di Francesco Colangelo

Il bravo Colangelo ci regala un film divertente e leggibile a più livelli, un film che esige almeno due visioni per poter essere apprezzato a pieno. Punta di diamante resta il montaggio di Marco Spoletini, uno dei migliori montatori in circolazione e con un curriculum pieno di capolavori acclarati e altri ancora da scoprire.

PREMIO MIGLIOR REGIA

“El color de la sed” di Gala Gracia

La vita di un allevatore, tra mancanza d’acqua e furti di bestiame. Può leggersi anche come una metafora della società capitalista. Taglio semi-documentaristico, poche parole, tensione altissima. Un corto che è un grande pezzo di cinema.

SEZIONE SCENEGGIATURE

Prima classificata:

“L’amico siriano” di Antonio Monfalcone

La commovente storia dell’incontro di due solitudini, Paolo bimbo italiano e Eijaz un bimbo siriano rifugiato in Italia. Due storie strazianti alle spalle: una di un incidente dove è morta la mamma e il fratellino è in coma e l’altra di un terribile viaggio di speranza verso l’Italia dopo tanta violenza. La storia si conclude con un miracolo compiuto dal piccolo Eijaz, che appunto in arabo significa miracolo, il fratellino di Paolo si risveglia dal coma, ma Paolo scopre che Eijaz in effetti non è mai arrivato in Italia perchè è affogato durante il viaggio, come succede a tanti bambini siriani.

Seconda classificata:

“Natale digitale” di Filippo Santaniello

Natale è figlio di fruttivendoli taglieggiati dai mafiosi locali. Fa uno scherzo al boss che tormenta i suoi genitori e un suo amico lo riprende condividendo il video su You tube. Il video diventa virale e Natale diventa una star del web arrivando perfino a fare le serate in discoteca e a vincere il premio come personaggio web dell’anno. Grazie alla sua popolarità e ai soldi guadagnati Natale Digitale risolve i guai finanziari della famiglia.

La storia di questo giovane web-eroe contemporaneo ha colpito la giuria per l’attualità della storia e per l’interessante quanto attuale argomento dei social che in un lampo portano alle luci della ribalta perfino un bambino giocherellone.

Terza classificata:

“Generazione 2.0″ di Daniele Marasco

La storia di Marina, narrata nella sceneggiatura Generazione 2.0, è simile a quella di tante ragazzine timide che si nascondono nella socialità virtuale dell’inseparabile smartphone. Marina non parla con nessuno, ma l’arrivo di un nuovo compagno di scuola che si interessa a lei la porterà a convincersi che parlare guardando negli occhi una persona è meglio della vita e delle amicizie virtuali che può offrire il web.   Una sceneggiatura all’apparenza semplice ma d’effetto che ha destato l’interesse della giuria di Corto e Cultura.

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